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Author: Giorgio Bonfiglio

Il 2012 mi ha portato un Chromebook!

Il 2012 mi ha portato un Chromebook!

Innanzitutto, Buon 2012 a tutti voi. Come ogni anno mi sono riproposto di iniziare a scrivere un pò più spesso, anche perchè pur essendo un pò socialmente morto (lo so, è dovuto alla mia scelta di moderare i commenti e al fatto che spesso quando vengono fatte domande più o meno dirette rispondo via mail in privato) il blog è ben indicizzato, specialmente su alcune keyword. Spero sia la volta buona.

Ma torniamo al motivo per cui ho deciso di scrivere: ho comprato un Chromebook (il Samsung Serie 5 Wifi + 3G), che mi è stato consegnato in mattinata. Sapevo bene cosa stavo comprando, ma devo dire che ne sono rimasto (positivamente) impressionato, ed è per questo che ne sto già partorendo una bozza di recensione.

Non andrò molto in dettaglio sulle caratteristiche tecniche poichè sono già elencate perfettamente nelle pagine che ho linkato qui sopra. Per descrivere brevemente il Chromebook a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, possiamo dire che “fisicamente” è un normale portatile di medie dimensioni (12 pollici di schermo), la cui rivoluzione sta nel software: Google Chrome OS. In altre parole, un PC il cui unico programma installato è Google Chrome. Tutto il resto, tutte le applicazioni, sono online: Google Docs al posto di Microsoft Word, webmail varie al posto che il vostro client di posta preferito, e così via.

Si tratta di un modo diverso di lavorare, molto “cloud”, a cui io mi ero già avvicinato da tempo (ho da anni abolito OpenOffice o Office, in favore di Google Docs e così via -l’unica applicazione che forse continuo ad usare è Thunderbird, ma posso permettermelo grazie a IMAP-). Chi mi legge spesso lo sa, sono terrorizzato dalle perdite di dati (ma così terrorizzato che morirei se non avessi copie delle mie ultime ore di lavoro sparse per tutto il mondo), e il sapere che il mio lavoro viene istantaneamente salvato online, mi rassicura. Per questo non è stato più di tanto difficile muovermi.

In questa pagina sono indicate le varie modalità con cui è possibile comprarlo. Il mio costa circa 400€, mentre la versione solo Wifi costa circa 300€.

Viene pubblicizzato principalmente per: sicurezza, velocità, e durata della batteria. Il lato “sicurezza” è puramente teorico, e difficile da spiegare in modo semplice. Sostanzialmente, tutti i dati salvati sono cifrati. Tutto, ogni cosa. Al primo sospetto di manomissione, il sistema torna in automatico ad uno stato sicuro e cancella tutti i dati personali che contiene (seppur cifrati: può permetterselo, in quanto tutto è salvato online).

Gli altri due termini, dovrebbero invece essere più o meno familiari a tutti.

Iniziamo con la velocità. Seriamente, io non credevo fosse vero, ma ho dovuto ammetterlo dopo aver stressato installato riempito e riavviato mille volte questo ‘coso’: si avvia in 7/8 secondi e si “sveglia” (dallo standby) in meno di 2. Non si fa in tempo ad aprire lo schermo che lui è già lì, che chiede la password. Trovo anche incredibile la fluidità con cui si aprano le pagine web, le animazioni e video in flash e così via. Ero stato abituato ben diversamente, dagli altri netbook.

Veniamo invece alla durata della batteria, che è il motivo principale per cui l’ho comprato. La durata ufficiale dichiarata, sotto un normale utilizzo, è di 8 ore, ma molti utenti in rete riportano addirittura record di 12/13 ore. E sto verificando anche questo: l’ho tirato fuori dalla scatola e risultava carico al 90%, oggi alle 12, indicando 8 ore e qualche minuto di energia disponibile. Adesso sono le 18.30, sono passate 6 ore e 30 minuti da quando l’ho acceso, e la batteria è al 61%. Carica disponibile: 5 ore. Potete solo immaginare quanto “anormale” sia l’utilizzo che ne sto facendo essendo così poco che l’ho ricevuto: ho una 20ina di schede aperte, Youtube che va a tutto volume da quando l’ho acceso, e stress test vari.

Questo mi porta addirittura a pensare che quando smetterò di testarlo e inizierò ad usarlo seriamente, con la mia decina di schede aperte, raggiungerò altri e ben più alti numeri.

Svantaggi? Per ora non ne vedo. Certo, bisogna sapere cosa si sta comprando, perchè non è un PC utilizzabile per giocare, scaricare cose o per modificare video, convertire files multimediali e così via, ma passato questo ostacolo, non si riescono a trovare lati negativi.

Un fatto fastidioso per ora è che il tasto di spegnimento è esattamente nella stessa posizione del tasto Canc del mio Dell Studio. Fortunatamente, la semplice pressione veloce del tasto non ha conseguenze.

Due cose interessanti, non pubblicizzate (almeno, io che ho fatto estese ricerche prima di comprarlo, non me ne ero accorto). Primo: non esiste il tasto Bloc Maiusc, sostituito da un più comodo tasto che apre una nuova scheda e punta il cursore nella Omnibox (la barra in cui si digitano l’indirizzo o i termini da ricercare). Solo ora mi sono accorto di quanto raramente usassi quel tasto. Secondo: non esiste nemmeno il tasto Canc (c’è solo il backspace). E su questo devo investigare.

Che dire: vi aggiornerò.

Giorgio

EDIT – Ho appena realizzato: la batteria è interna, quindi spero non si blocchi mai. Se dovesse, rimarrei senza pc per mesi (se dura 12 ore in utilizzo non oso immaginare quante ore di autonomia abbia in stato di freeze).

Paolo Attivissimo – Interessante esempio di tecnica antispam

Paolo Attivissimo – Interessante esempio di tecnica antispam

Segnalo questo interessante esempio di tecnica per combattere lo spam adottato da Paolo Attivissimo: http://attivissimo.blogspot.com/2011/12/flazioproject-e-uno-spammer-come-fargli.html.

Riassumendo, Attivissimo è stato menzionato in un tweet spam (dall’account @flazioproject), che puntava solo a sfruttare il suo nome per pubblicizzare un servizio, flazio.com. Dopo essersi accorto che @flazioproject aveva fatto lo stesso con altre persone, tra cui @Beppe_Grillo, Paolo ha segnalato l’account come spammer e ha invitato tutti i suoi followers a fare lo stesso.

Non solo: ha anche scritto sul suo indicizzatissimo e molto conosciuto blog un articolo, quello che ho linkato in apertura, per far si che il sito pubblicizzato, questo flazio.com, rimanesse a vita legato all’azione di spamming. Ha anche invitato a parlarne in giro.

Quest’azione darà una fortissima visibilità al servizio, ma non si tratterà certo di una buona pubblicità, per un sito web appena lanciato.

Che dire, Grande Paolo!

Un tema come si deve (finalmente)

Un tema come si deve (finalmente)

Finalmente ho trovato un tema ben fatto, un tema che funziona, un tema che sia come lo voglio io. E’ solo un pò troppo dark, ma il fatto che sia quasi perfetto mi spinge quasi a modificarlo.

Università e cluster vari permettendo (ho avuto un bel da fare con gli ultimi tranci di fibre), mi ci dedicherò nelle prossime settimane, sperando in risultati decenti.

Una delle cose che più apprezzo sono le iconcine “social” in alto. Ho aggiunto poi alcuni widget di Jetpack*, come quello di Twitter o le sottoscrizioni via email.

Come al solito, vi prego di segnalarmi qualunque problema via email. E prometto anche che tornerò a postare contenuti interessanti, appena ne avrò il tempo.

Colgo l’occasione per aggiornarvi sul cambio di server di cui ho parlato un pò di tempo fa: semplicemente, funziona. Di solito sto sempre largo con la RAM, quindi ho raggiunto livelli di ottimizzazione che nemmeno mi aspettavo (120 mb di RAM usati su 256 con tutto funzionante e blog + altri due o tre siti di servizio trafficati). Il servizio di BuyVM è ottimo, nessun un down o un rallentamento (per ora). Direi che è tantissimo per un lowcost così estremo. State attenti, lo ricordo sempre, usate un servizio così solo se sapete cosa state facendo.

Detto questo,

scappo.

 

Giorgio

* Sono riuscito ad installare ed attivare Jetpack dopo due mesi di debugging estremo con Andrew, Mike e Sheri di WordPress.com (che ringrazio per la professionalità e simpatia -uno di loro firma le email come “Happiness Engineer”-) perchè c’era un qualche tipo di problema con il mio nuovo server.

Comunicare.

Comunicare.

Comunicare: è la prima cosa che impariamo davvero nella vita. La cosa strana è che, piú noi cresciamo, impariamo le nostre parole e iniziamo davvero a parlare, più diventa difficile sapere cosa dire e ottenere quello che vogliamo davvero.

Alla fine del giorno, ci sono cose che non riesci a non dire. Alcune cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre cose le diciamo perchè non riusciamo piú a stare in silenzio. Alcune cose sono al di là di quello che puoi dire, sono quelle cose che fai e basta. Alcune cose le dici perchè non hai altra scelta, altre cose le tieni per te. E non accade troppo spesso, ma di tanto in tanto, alcune cose semplicemente parlano da sole.

Non guardo Grey’s Anatomy, mai vista una puntata intera. Mi aveva colpito molto questo monologo di Meredith, e l’altro giorno, per uscire da una di quelle litigate che non ti fanno dormire ho dovuto rispolverarlo, tradurlo in italiano e inviarlo ad un’amica.

Leggetelo.

Censimento Online: una odissea.

Censimento Online: una odissea.

Avendo un pò di tempo a disposizione (cosa già di per sè incredibile), mi sono messo a compilare il Questionario OnLine del Censimento 2011. Si, quello cartaceo l’ho ricevuto, ma a causa di un madornale errore di compilazione avrei dovuto chiederne una nuova copia e ho deciso, per semplicità, di compilarlo online.

Provo ad accedere al sito, inserisco codice fiscale e password e premo il tasto per iniziare la compilazione, ma dopo 60 secondi di caricamento… Un bell’HTTP 503.

A dire il vero, ero già pronto ad una situazione simile. Ieri ho aperto il sito, ho letto due cose e poi ho fatto un controllo veloce (inclinazione professionale): nessuna traccia di load balancer o di sistemi di caching. Era prevedibile quindi che tutto sarebbe stato inutilizzabile durante il picco di richieste, che sarebbe avvenuto, sempre ad occhio, per oggi, giorno del lancio ufficiale.

Insomma, sito lentissimo o down: impossibile compilare il questionario, per ora. Ok, mi rassegno, smetto di riprovare, ci penserò nei prossimi giorni. Ma non è la prima volta che succede una cosa simile (anzi, potrei dire che è successa ogni volta in cui ho avuto bisogno di usare un sito legato alla Pubblica Amministrazione), e sinceramente sono abbastanza stanco di questo.

A memoria:

  • Elezioni 2011: inizia lo scrutinio e il sito su cui vengono pubblicati i risultati inizia a caricare in modo lentissimo, e a tratti cade. Tutto questo aggiunto al ridicolo sistema di “load balancing manuale” studiato per l’occasione (probabilmente per supplire al ridicolo down delle Elezioni 2008).
  • Pubblicazione Commissioni Maturità 2011: sito web inutilizzabile per 24 ore, con continui errori e timeout.

Per dirla in altre parole, siti che, quando servono, sono inutilizzabili. Completamente, inutilizzabili. Con una aggravante: tutti, a maggior ragione chi se ne occupa, sapevano benissimo quando sarebbero serviti.

Noi che lavoriamo in questo settore sappiamo che  una adeguata, perfetta previsione del carico di lavoro è la base per la messa online di una struttura simile.

Noi che lavoriamo in questo settore, sappiamo che le soluzioni per reggere il forte carico di un sistema che probabilmente non necessita neanche di un DB centralizzato, se non per qualche elemento*, non sono poi così complesse.

Noi che lavoriamo in questo settore sappiamo che c’è la possibilità di avere n-mila server e di pagarli solo per il tempo in cui li si è usati. Sappiamo anche che questo ABBATTE i costi, e apre la strada a soluzioni prima impensabili.

Soprattutto, noi che lavoriamo in questo settore sappiamo che un errore in uno qualunque di questi punti vuol dire una sola cosa: contratto stracciato da parte del cliente, eventuali penali da pagare e reputazione praticamente rovinata (ci si vende per “persona che ti da una piattaforma stabile per il tuo grosso sito” e poi cade tutto?).

Alla luce di ciò mi chiedo: non è ora di far saltare qualche appalto per la gestione di strutture informatiche, visto che ci sono in giro sistemisti che non ne sbagliano una da anni e ogni volta ci mettono faccia e reputazione?

* Ovviamente, non so come siano stati studiati i database. Ma, con davanti agli occhi i fogli del questionario, posso dire che non c’è alcuna necessità di salvarli in tempo reale tutti nello stesso database, tutti i server devono poter accedere solo ad una tabella che impedisca la doppia compilazione del questionario. Il resto, può essere separato e riunito solo su necessità.