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Paolo Attivissimo – Interessante esempio di tecnica antispam

Paolo Attivissimo – Interessante esempio di tecnica antispam

Segnalo questo interessante esempio di tecnica per combattere lo spam adottato da Paolo Attivissimo: http://attivissimo.blogspot.com/2011/12/flazioproject-e-uno-spammer-come-fargli.html.

Riassumendo, Attivissimo è stato menzionato in un tweet spam (dall’account @flazioproject), che puntava solo a sfruttare il suo nome per pubblicizzare un servizio, flazio.com. Dopo essersi accorto che @flazioproject aveva fatto lo stesso con altre persone, tra cui @Beppe_Grillo, Paolo ha segnalato l’account come spammer e ha invitato tutti i suoi followers a fare lo stesso.

Non solo: ha anche scritto sul suo indicizzatissimo e molto conosciuto blog un articolo, quello che ho linkato in apertura, per far si che il sito pubblicizzato, questo flazio.com, rimanesse a vita legato all’azione di spamming. Ha anche invitato a parlarne in giro.

Quest’azione darà una fortissima visibilità al servizio, ma non si tratterà certo di una buona pubblicità, per un sito web appena lanciato.

Che dire, Grande Paolo!

Un tema come si deve (finalmente)

Un tema come si deve (finalmente)

Finalmente ho trovato un tema ben fatto, un tema che funziona, un tema che sia come lo voglio io. E’ solo un pò troppo dark, ma il fatto che sia quasi perfetto mi spinge quasi a modificarlo.

Università e cluster vari permettendo (ho avuto un bel da fare con gli ultimi tranci di fibre), mi ci dedicherò nelle prossime settimane, sperando in risultati decenti.

Una delle cose che più apprezzo sono le iconcine “social” in alto. Ho aggiunto poi alcuni widget di Jetpack*, come quello di Twitter o le sottoscrizioni via email.

Come al solito, vi prego di segnalarmi qualunque problema via email. E prometto anche che tornerò a postare contenuti interessanti, appena ne avrò il tempo.

Colgo l’occasione per aggiornarvi sul cambio di server di cui ho parlato un pò di tempo fa: semplicemente, funziona. Di solito sto sempre largo con la RAM, quindi ho raggiunto livelli di ottimizzazione che nemmeno mi aspettavo (120 mb di RAM usati su 256 con tutto funzionante e blog + altri due o tre siti di servizio trafficati). Il servizio di BuyVM è ottimo, nessun un down o un rallentamento (per ora). Direi che è tantissimo per un lowcost così estremo. State attenti, lo ricordo sempre, usate un servizio così solo se sapete cosa state facendo.

Detto questo,

scappo.

 

Giorgio

* Sono riuscito ad installare ed attivare Jetpack dopo due mesi di debugging estremo con Andrew, Mike e Sheri di WordPress.com (che ringrazio per la professionalità e simpatia -uno di loro firma le email come “Happiness Engineer”-) perchè c’era un qualche tipo di problema con il mio nuovo server.

Comunicare.

Comunicare.

Comunicare: è la prima cosa che impariamo davvero nella vita. La cosa strana è che, piú noi cresciamo, impariamo le nostre parole e iniziamo davvero a parlare, più diventa difficile sapere cosa dire e ottenere quello che vogliamo davvero.

Alla fine del giorno, ci sono cose che non riesci a non dire. Alcune cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre cose le diciamo perchè non riusciamo piú a stare in silenzio. Alcune cose sono al di là di quello che puoi dire, sono quelle cose che fai e basta. Alcune cose le dici perchè non hai altra scelta, altre cose le tieni per te. E non accade troppo spesso, ma di tanto in tanto, alcune cose semplicemente parlano da sole.

Non guardo Grey’s Anatomy, mai vista una puntata intera. Mi aveva colpito molto questo monologo di Meredith, e l’altro giorno, per uscire da una di quelle litigate che non ti fanno dormire ho dovuto rispolverarlo, tradurlo in italiano e inviarlo ad un’amica.

Leggetelo.

Censimento Online: una odissea.

Censimento Online: una odissea.

Avendo un pò di tempo a disposizione (cosa già di per sè incredibile), mi sono messo a compilare il Questionario OnLine del Censimento 2011. Si, quello cartaceo l’ho ricevuto, ma a causa di un madornale errore di compilazione avrei dovuto chiederne una nuova copia e ho deciso, per semplicità, di compilarlo online.

Provo ad accedere al sito, inserisco codice fiscale e password e premo il tasto per iniziare la compilazione, ma dopo 60 secondi di caricamento… Un bell’HTTP 503.

A dire il vero, ero già pronto ad una situazione simile. Ieri ho aperto il sito, ho letto due cose e poi ho fatto un controllo veloce (inclinazione professionale): nessuna traccia di load balancer o di sistemi di caching. Era prevedibile quindi che tutto sarebbe stato inutilizzabile durante il picco di richieste, che sarebbe avvenuto, sempre ad occhio, per oggi, giorno del lancio ufficiale.

Insomma, sito lentissimo o down: impossibile compilare il questionario, per ora. Ok, mi rassegno, smetto di riprovare, ci penserò nei prossimi giorni. Ma non è la prima volta che succede una cosa simile (anzi, potrei dire che è successa ogni volta in cui ho avuto bisogno di usare un sito legato alla Pubblica Amministrazione), e sinceramente sono abbastanza stanco di questo.

A memoria:

  • Elezioni 2011: inizia lo scrutinio e il sito su cui vengono pubblicati i risultati inizia a caricare in modo lentissimo, e a tratti cade. Tutto questo aggiunto al ridicolo sistema di “load balancing manuale” studiato per l’occasione (probabilmente per supplire al ridicolo down delle Elezioni 2008).
  • Pubblicazione Commissioni Maturità 2011: sito web inutilizzabile per 24 ore, con continui errori e timeout.

Per dirla in altre parole, siti che, quando servono, sono inutilizzabili. Completamente, inutilizzabili. Con una aggravante: tutti, a maggior ragione chi se ne occupa, sapevano benissimo quando sarebbero serviti.

Noi che lavoriamo in questo settore sappiamo che  una adeguata, perfetta previsione del carico di lavoro è la base per la messa online di una struttura simile.

Noi che lavoriamo in questo settore, sappiamo che le soluzioni per reggere il forte carico di un sistema che probabilmente non necessita neanche di un DB centralizzato, se non per qualche elemento*, non sono poi così complesse.

Noi che lavoriamo in questo settore sappiamo che c’è la possibilità di avere n-mila server e di pagarli solo per il tempo in cui li si è usati. Sappiamo anche che questo ABBATTE i costi, e apre la strada a soluzioni prima impensabili.

Soprattutto, noi che lavoriamo in questo settore sappiamo che un errore in uno qualunque di questi punti vuol dire una sola cosa: contratto stracciato da parte del cliente, eventuali penali da pagare e reputazione praticamente rovinata (ci si vende per “persona che ti da una piattaforma stabile per il tuo grosso sito” e poi cade tutto?).

Alla luce di ciò mi chiedo: non è ora di far saltare qualche appalto per la gestione di strutture informatiche, visto che ci sono in giro sistemisti che non ne sbagliano una da anni e ogni volta ci mettono faccia e reputazione?

* Ovviamente, non so come siano stati studiati i database. Ma, con davanti agli occhi i fogli del questionario, posso dire che non c’è alcuna necessità di salvarli in tempo reale tutti nello stesso database, tutti i server devono poter accedere solo ad una tabella che impedisca la doppia compilazione del questionario. Il resto, può essere separato e riunito solo su necessità.

Farewell, Steve Jobs: 1955 – 2011

Farewell, Steve Jobs: 1955 – 2011

L’ho scoperto stamattina, per caso, ancora prima di leggere le news, aprendo apple.com che ha dedicato l’intera homepage a Steve: il cancro ci ha portato via uno degli uomini che hanno inventato il mondo in cui viviamo, uno dei pochi che con le sue idee ha saputo cambiare veramente le cose.

Fa  impressione vedere come anche i suoi concorrenti si concentrino su di lui in questa giornata e gli dedichino qualche parola, come chiaro riconoscimento delle sue doti e capacità. Io, dal canto mio, proporrei di dedicare il prossimo Mac OSX a Steve: Max OSX Steve.

Il “commencement speech” del 2005 all’università di Stanford, l’ho linkato più volte negli anni, ma mai come ora credo che questo discorso sia importante:

Era il suo testamento. Ma ce ne siamo accorti sei anni dopo.