ByetHost: 3 anni dopo
Ne avevo parlato 3 anni fa, descrivendolo come un grande miracolo, una tremenda e fortissima realtà commerciale. Ad oggi sono passati 3 anni e hanno 500 000 siti a confermare quello che avevo “previsto”.
Chiarisco un attimo lo scenario per chi non lo conoscesse:
Ad inizio 2005 un gruppo di persone non meglio definito inizia lo sviluppo di un pannello di controllo open source specifico per servizi di free-hosting, oserei dire il primo facciotuttoio della storia. Server Debian appena installato, due comandi (“wget http://lorosito/install.sh” e “sh install.sh”) e ti ritrovavi con un’interfaccia web dalla quale creavi il sito web con layout predefiniti, che conteneva già tutto (sistema di registrazione utenti, vhost e il resto). In due ore era possibile lanciare un servizio di hosting fatto e finito.
Iniziano quindi a crearsi decine e decine di siti, che usando questo pannello offrono free hosting. Tutte piccole realtà ovviamente, servizi lanciati da ragazzini su VPS o piccoli dedicati e gestiti grazie al tool di amministrazione in php.
A metà 2006, termina lo sviluppo di questo pannello. Niente più aggiornamenti, niente più supporto. Ovviamente a fine anno, senza saper nemmeno come aggiornare php per tappare le gravissime falle di sicurezza, tutte le piccole realtà sopradescritte vanno in panico totale.
All’inizio dell’anno seguente, uno di questi servizi, byethost.com, si sveglia, crea un nuovo pannello compatibile, amplia la struttura, e nell’arco di un mese acquista tutti i suoi simili, facendoli di fatto sparire. Con una sola grande mossa commerciale acquisiscono e disintegrano ogni concorrente.
Fine del racconto.
A tre anni di distanza ovviamente i dubbi restano: Hanno creato loro quel sistema per far avviare dei servizi ad altri e poi comprarli a poco prezzo? Era una cosa già studiata fin dall’inizio? Insomma sono ragazzi che hanno avuto una grande idea e hanno fatto il botto o sono dei mostri che vogliono conquistare il mondo?
Al di là di tutto quello che c’è dietro, che comunque sia è storia e basta, si tratta sicuramente una solidissima realtà. L’infrastruttura è ad un livello tecnico non da poco. Non si tratta di semplici server con tutti i servizi mischiati, è un cluster con diversi pool di servers che svolgono le diverse funzioni, tutto questo basato su una SAN in fibra ottica (non vengono dati in giro molti dettagli).
Che ne pensate?
(ah, ovviamente ci risentiamo tra 3 anni)
Giorgio