DATAGATE: Gli USA l’hanno fatta grossa. Molto.
Prima grazie a Snowden abbiamo scoperto che il governo USA spiava tutti gli americani. Poi qualcuno ha rettificato e abbiamo realizzato che non stavano spiando solo gli americani ma anche tutto il resto del mondo.
Una colossale figura di merda, senza dubbio. C’è chi pretende le scuse di Obama, pensando così di poter chiudere la questione. Non è così, perchè ormai è stato fatto un danno enorme: ci hanno fatto perdere la fiducia nel sistema.
Vi spiego perchè: di norma i vostri diritti sono garantiti da una specifica entità, che nel nostro caso è lo stato. Se scendete in piazza per tenere un comizio, chiunque può spararvi in mezzo agli occhi e farvi tacere per sempre, perchè non siete immuni ai proiettili. Lo stato, però, garantisce che voi possiate esprimervi: è possibile uccidervi, ma qualcuno impedisce di farlo a chi lo vorrebbe. Intercettare una telefonata, specialmente sul doppino analogico è semplicissimo: chiunque, volendo, può ascoltarvi. Lo stato, però, lo impedisce tramite leggi, punendo chi le viola. Non si tratta di limiti tecnico o teorici, ma semplicemente di “paletti”, una bella recinzione che qualcuno tiene attiva e funzionante.
I vostri diritti dipendono da qualcuno che deve garantirli: non sono diritti “intrinseci”, e se questa entità smette di farlo voi smettete di possederli. Cosa succede quando si scopre che il garante stesso ha violato i principi che avrebbe dovuto difendere? Il sistema crolla, è inutile cercare un altro garante, perchè potrebbe avere la stessa debolezza del primo: si cerca un modo di poter fare a meno del garante stesso, per far si ad esempio che la libertà di espressione e la privacy possano esistere indipendentemente dall’esistenza di qualcuno che le tuteli. Si cerca insomma un modo per rendervi immuni ai proiettili: se qualcuno vuole spararvi, che lo faccia. Voi potrete continuare ad esprimervi, perchè i proiettili non vi toccheranno.
Qui nascono le cosìddette “darknet”, reti parallele “diverse” dalla internet che voi tutti conoscete. Il funzionamento per l’utente finale è identico (per accedere a siti in una darknet si usa un normale browser, si usano un pò meno normali indirizzi e si visualizzano normalissime pagine web), ad essere profondamente diversa è l’architettura. Queste reti (Tor e I2P sono le più conosciute) sono progettate per garantire a livello strutturale anonimato, sicurezza e libertà di espressione.
Provo a spiegarmi un pò meglio: quando pubblicate un post su internet, tecnicamente è possibile farlo sparire con un click. Non è alla portata di chiunque, ma c’è qualcuno che può farlo. Se la vostra determinata opinione non piace, è facile mettervi a tacere. Tecnicamente, è anche possibile scoprire che siete stati proprio voi a scrivere quel determinato messaggio. Potete usare un proxy, ma in quel caso sarà l’amministratore del proxy a sapere chi siete, e dipenderete da lui. Non potete diventare veramente anonimi, l’unica cosa che potete fare è nascondervi, più o meno bene. La libertà che pensate sia “vostra”, dipende invece dai garanti.
Nelle darknet non funziona così: quando parlo di anonimato, sicurezza e libertà “intrinseche” nel sistema, intendo dire che il tutto è progettato affinchè NON ESISTA NESSUN MODO per sapere che siete stati proprio voi a pubblicare quel determinato contenuto. Il passo è enorme, perchè qui non dipendete più da qualcuno che vi garantisca una tutela. Anche volendo, nessuno potrebbe venirvi a prendere. Potete avere TUTTI contro, e non cambia niente: non potrebbero mettervi a tacere, perchè è impossibile scoprire dove è ospitato un certo contenuto, e sarebbe di conseguenza impossibile farlo sparire dalla rete.
A questo punto vi starete chiedendo dove stia il danno. Le darknet esistono da sempre, ma il 99.9% delle persone non pensava di averne bisogno e soprattutto non era in grado di utilizzarle. Il datagate però ha aperto gli occhi, e adesso anche la casalinga del delaware sente bisogno di privacy (del resto, non capisce perchè Obama debba intercettare e copiare la sua ricetta segreta per quei fantastici biscotti che regala ai vicini). Si è spostata l’attenzione su questo tipo di reti, la base di utenti è cresciuta esponenzialmente in pochi mesi e stanno iniziando a diffondersi su larga scala: spuntano le prime guide passo a passo, e diventa facile per tutti utilizzarle.
Vi sentite liberi. Vi sentite al sicuro. Ma c’è un problemino: nelle darknet si è tutti liberi. E quando dico TUTTI, intendo proprio TUTTI: sono tutelate le idee e opinioni diverse, ma anche quelle illegali e contro la morale. Nelle darknet non vige (e non può essere imposta) nessuna legge, c’è solo il buon senso. Che a tanti manca. Potete sfogarvi in modo anonimo contro il governo, ma qualcun altro può vendere in modo anonimo pacchi di cocaina. Potete pubblicare foto compromettenti del Marrazzo di turno, ma c’è anche chi può pubblicare materiale pedopornografico (e c’è chi può accedere in modo non tracciabile a questi contenuti). Potete parlare con la vostra ragazza senza che nessuno si infili in mezzo alle vostre fantasie, ma allo stesso modo due terroristi possono ragionare indisturbati su dove sia meglio piazzare la bomba nel prossimo attentato.
Nessuno potrà mai più ascoltare nessun altro. Quando è un algoritmo a garantire la privacy e la liberà, questo la garantisce a tutti. Indistintamente, perchè non conosce leggi. Rende inutili i garanti e li priva di quel potere di cui hanno abusato: del resto, non se lo meritavano.
A lungo termine questo cambio di rotta avrà solo effetti positivi su tutti noi. Non li avrà invece su chi pretendeva di controllarci, che adesso avrà il tempo di pentirsi per aver portato a questo: hanno esagerato e noi siamo corsi ai ripari. La facilità con cui nelle darknet girano materiale pedopornografico o droghe, è spesso usata per distruggerne la reputazione di fronte al grande pubblico e farle passare come strumenti da criminali. Quando gli stati si accorgeranno dell’enorme danno che crea (a loro) il nostro essere liberi useranno queste motivazioni per distruggerne la reputazione agli occhi del popolo e probabilmente renderne illegale l’utilizzo. Molto semplicemente, c’è chi le usa in modo sbagliato, ma per come sono state progettate (e ricordo che sono state progettate così a causa di chi ha abusato del proprio potere), è impossibile mettere al bando i comportamenti sbagliati, indipendentemente da quante siano le persone a ritenerli tali: perchè qui sta il punto, non possono esistere idee giuste o idee sbagliate.
Dovremo imparare a ragionare in modo diverso e abituarci a vivere in un nuovo mondo, perchè l’accesso alle informazioni sarà veramente illimitato. Nessuno potrà più dirci dall’alto cosa è giusto e cosa no: gli stati dovranno convincerci che raffinare cocaina è sbagliato, perchè non potranno più fare affidamento sull’impossibilità per i più di apprendere il procedimento e di comprare il materiale via internet. Sul nuovo Google si troverà anche questo.
Barack, una domanda per te: non sarebbe stato più semplice lasciar tutto com’era prima e comportarsi in modo un pò più onesto? Prima potevi intercettare tutti, e avresti dovuto farlo solo in caso di necessità. Invece ne hai abusato, e adesso non ti è più possibile intercettare nessuno. In pratica spiando i messaggini tra me e le mie amiche hai dato la possibilità al terrorista di turno di comunicare indisturbato e hai reso molto più semplice il traffico di sostanze illegali. Barack, dimmi, cosa ci hai guadagnato?
One thought on “DATAGATE: Gli USA l’hanno fatta grossa. Molto.”
Lo aveva(no) largamente previsto: http://www.techdirt.com/articles/20101006/04135311311/us-intelligence-agencies-angry-at-france-over-three-strikes-worried-it-will-drive-encryption-usage.shtml
Ma credevano che qualcosa di simile (datagate) non potesse capitare. O preferivano evitare di pensarci, trattandosi di un evento oltre alla portata di un possibile rimedio/piano di disaster recovery.