Si sente spesso dire dalla gente che quelli come me, che lavorano nel mio campo, siano completamente proiettati verso il futuro, che non si guardino indietro nemmeno a pagarli, che siano capaci di assorbire in nanosecondi ogni frutto dell’evoluzione.
A volte ho sentito dire, da colleghi innovatori, che noi, se ci guardiamo indietro, vediamo il futuro dei comuni mortali (“comuni mortali”, espressione che rimanda molto al famoso monologo finale del film Blade Runner).
Repulsione verso il passato e tutto quello che non è avanzato insomma. Fino a qualche mese fa non potevo capire persone come il caro Leonardo che girano con un notebook di 10 anni fa e backuppano i loro dati su una SAN connessa con un cavo seriale.
Insomma, soffrivo di questa repulsione. In effetti, però, ad un certo punto si arriva ad essere sazi della tecnologia e… si torna indietro. Molto, indietro.
I primi sintomi si sono manifestati quando sono sceso in cantina a cercare tutti i miei vecchi modem 56k e a tentare di farli funzionare sui miei pc. Per proseguire poi con la ricerca di un servizio di accesso a internet dialup da utilizzare (scelta ricaduta su Micso FreeNET, servizio offerto da Micso, società dove lavorava il mio ex capocollega Domenico di Netsons).
L’altro passaggio è stato sostituire la metà delle email inviate con… FAX.
Il punto è che non credo sia finita qui: il modem 56k che uso è V.92, che è decisamente troppo avanzato, cerco qualcosa di inferiore, ma ho paura sia difficilmente compatibile con i vari servizi di accesso.
In aggiunta, sto cercando in rete un pò di macchine da scrivere elettriche o elettroniche Olivetti (quelle elettroniche sono quelle capaci di memorizzare stringhe di testo per correggerle o intere pagine per poterle ristampare, non sono più prodotte dal 1988 circa) e, udite udite, considerato che il sistema Telex è quasi completamente sparito e certamente non più accessibile al pubblico… Mi sto facendo venire idee (se possibile, con la collaborazione del sopracitato Leo) per (ri)mettere su qualcosa di simile (magari anche con l’utilizzo di elettronica, vedi Arduino, per la codifica e decodifica, l’importante è che i dati viaggino su cavo telefonico).
Tutto questo da conciliare con consulenze varie, un nuovo blog che ho intenzione di aprire e… diciamo un pò di esami di Ingegneria delle Telecomunicazioni.
A presto,
Giorgio
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